Perché è importante monitorare gli assorbimenti elettrici di una azienda

Tra le voci di spesa che più impattano sui bilanci delle aziende, quelle che riguardano le utenze e, in particolar modo, il consumo di energia elettrica sono le più rilevanti. Ecco perché le imprese pongono sempre maggiore attenzione ai modi per efficientare il funzionamento degli impianti in un’ottica di risparmio energetico e, di conseguenza, economico.

Quando parliamo di efficienza energetica, quindi, la questione degli assorbimenti elettrici va conosciuta e tenuta costantemente monitorata, per poter stimare prima e tenere sotto controllo in seguito, il consumo dell’azienda.

QUANDO SI PARLA DI ASSORBIMENTO ELETTRICO

Quando parliamo di assorbimento energetico non facciamo riferimento al consumo generale di un impianto o di un sito produttivo, bensì all’energia che quel sistema o dispositivo assorbe in uno specifico momento del suo processo di funzionamento.

Ecco perché, anche a causa dell’aumento del costo dell’energia elettrica, le aziende devono diminuire ed ottimizzare il consumo cercando di analizzarlo regolarmente e verificando l’assorbimento del carico. Per fare questo, anche per quelle aziende che non incorrono nell’obbligo di un audit energetico regolare, è sempre consigliabile effettuare una diagnosi energetica che metta definisca con precisione come e dove avvengono i consumi, al fine di valutare la fattibilità di un progetto di efficientamento.

COME SI CALCOLA L’ASSORBIMENTO ELETTRICO?

Poiché l’assorbimento elettrico non riguarda il consumo generale dell’impianto ma la potenza elettrica assorbita in un preciso momento del funzionamento, per calcolare il consumo totale bisogna partire dalla definizione di potenza elettrica espressa in kW. Si tratta, cioè, della quantità di energia assorbita nell’unità di tempo che differisce dalla quantità di energia assorbita durante il funzionamento per un tempo t, espressa in kWh. Questa premessa ci permette di calcolare, in un preciso intervallo di tempo, i kWh, data la potenza, attraverso la stima del numero di ore di funzionamento di un sistema e la successiva moltiplicazione per la potenza. Se vogliamo misurare la potenza elettrica assorbita, dobbiamo dividere l’energia per le ore in cui il sistema rimane in funzione nell’intervallo di tempo.

Bisogna però tenere in considerazione alcune variabili, come ad esempio la discontinuità del consumo di energia e della potenza assorbita, che, non essendo quasi mai costanti durante tutto il ciclo di funzionamento, non permettono di effettuare un calcolo sistematico e regolare.

A COSA PRESTARE ATTENZIONE

I sistemi di produzione, di riscaldamento o di refrigerazione delle imprese hanno dei consumi energetici che rappresentano una percentuale molto significativa degli assorbimenti totali del paese. Ecco perché è molto importante monitorare con attenzione i consumi energetici dell’azienda al fine di ottenere una sensibile riduzione dei costi.

Molto spesso, elevati consumi derivano da poco puntuali monitoraggi o dalla mancata riqualificazione o sostituzione di impianti e macchinari obsoleti. Per questa ragione diventa necessario procedere ad una diagnosi energetica delle strutture e dei sistemi produttivi per individuare i processi più energivori e definire un piano strutturato di efficientamento generale dell’azienda.

Un’altra azione fondamentale per la tenuta sotto controllo dei consumi è la gestione degli impianti durante le ore di inattività o nei weekend: la modalità in stand-by, che comporta uno stock fisso di assorbimento, infatti, influisce sui carichi di potenza attiva impegnata.