Energy decarbonisation for companies

Con il termine decarbonizzazione si intende quel processo attivo di conversione del sistema economico verso una riduzione sempre maggiore dell’anidride carbonica (CO₂), rilasciata in atmosfera, fino alla sua completa eliminazione dai processi industriali. Il raggiungimento della carbon neutrality è tra gli obiettivi dall’Accordo di Parigi, che pone come limite il 2050 per l’azzeramento delle emissioni di gas serra nell’atmosfera e il blocco del cambiamento climatico.

Questo significa che per le aziende diventa necessario adeguarsi ad un processo di transizione energetica che consenta la decarbonizzazione così come delineata dagli accordi internazionali. Poiché il settore dell’energia è tra i maggiori responsabili delle emissioni di CO2, seguito dal comparto agricolo, dal sistema dei processi industriali e solo in ultima posizione dal settore che riguarda il trattamento dei rifiuti, è chiaro che le aziende dovranno investire pesantemente nell’adozione di fonti energetiche a basse o a zero emissioni di anidride carbonica come le fonti rinnovabili.

QUALI SONO I VANTAGGI DELLA DECARBONIZZAZIONE ENERGETICA

Il primo vantaggio della decarbonizzazione è il contributo al traguardo della Carbon neutrality e l’allineamento alle richieste di azzeramento delle emissioni varate dall’Unione Europea. In secondo luogo ci sono i vantaggi per il Paese e per le aziende, che riguardano gli aspetti economici, come il taglio dei costi dell’energia, gli aspetti  occupazionali e quelli inerenti la questione politica, divenuta spinosa e centrale negli ultimi mesi, gli aspetti dell’indipendenza energetica delle nazioni.

Inoltre la transizione energetica potrebbe trarre finanziamento dai risparmi ottenuti dalla più limitata importazione di combustibili fossili, liberando risorse nella ricerca di tecnologie sempre più pulite.

QUALI TECNOLOGIE ADOTTANO LE IMPRESE PER LA DECARBONIZZAZIONE ENERGETICA?

Per raggiungere l’obiettivo ambizioso della decarbonizzazione le aziende hanno la possibilità di imboccare diverse strade, dall’adozione del gas naturale rispetto al carbone oppure dalla scelta di un sistema di transizione che limiti l’utilizzo dei combustibili fossili come fonte di produzione di energia in favore delle  fonti rinnovabili. Tuttavia, il passaggio deve comprendere una fase intermedia, che gradualmente elimini le energie fossili e adotti fonti più sostenibili, che per loro natura sono più intermittenti e meno programmabili.

Si dovranno individuare quindi sistemi che possano  garantire  la stabilità e la funzionalità delle reti, senza penalizzare le performance e la competitività delle imprese. Tra le tecnologie da applicare in fase transitoria ci sono quelle della CCS (Carbon Capture and Storage) e della CCUS (Carbon Capture, Utilization and Storage), che permettono di ridurre le emissioni con la cattura dell’anidride carbonica attraverso l’utilizzo dell’idrogeno come vettore. I tipi di cattura sono in sostanza tre: cattura pre-combustione; cattura post-combustione  e ossicombustione. Queste tecnologie impediscono l’emissione di CO2 nell’atmosfera ma sono senza dubbio molto più complesse e costose.

A CHE PUNTO SIAMO IN ITALIA CON LA TRANSIZIONE ENERGETICA?

Tra il 2010 e il 2014 l’Italia ha aumentato il ricorso alle fonti rinnovabili per sostenere la sua richiesta di produzione energetica. Nello stesso periodo di sono registrati molti investimenti nell’efficienza energetica con sistemi di co e trigenerazione. Questo ha permesso nel 2018 (dati Ispra) di arrivare ad essere in linea con la media europea di emissioni nazionali per unità di consumo interno lordo di energia. Tuttavia negli ultimi anni il nostro Paese sta vivendo una fase di stallo che sta rallentando il processo di transizione energetica. 

Raggiungere la neutralità climatica è un dovere che tutti gli Stati devono avere come priorità nelle agende per evitare  danni irreversibili a livello economico, ambientale e per la salute. Su questo fronte anche il nostro Paese è impegnato nel percorso della transizione energetica attraverso gli obiettivi definiti dal Pniec, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030, una vera road map che si prefigge di allineare il nostro paese alle direttive europee in tema di ambiente ed energia.