Tecnologia di teleriscaldamento: come funziona e quali benefici offre

Si sente spesso parlare di teleriscaldamento, ma cosa si intende esattamente? E quali vantaggi comporta? Noi di IBT Group, grazie agli impianti cogenerativi ad alta efficienza che sfruttano la tecnologia brevettata oil-free del nostro partner Capstone Green Energy, siamo in grado di soddisfare anche questa esigenza. Ecco cosa sapere a riguardo!

In cosa consiste il teleriscaldamento

Con il termine “teleriscaldamento”, si fa riferimento ad una forma di riscaldamento che consiste nella distribuzione, per mezzo di reti di condutture di acqua calda, surriscaldata o vapore generato da grandi centrali di cogenerazione alle singole unità abitative o commerciali, il tutto gestito da remoto. Così facendo, l’acqua arriva agli edifici per scopi sia di riscaldamento che di raffreddamento e, successivamente, ritorna alla centrale ad una temperatura o più bassa o più alta. Per alimentare una centrale di teleriscaldamento, si possono utilizzare diversi tipi di combustibile. La tecnologia del teleriscaldamento permette di raggiungere livelli di rendimento complessivi molto elevati, che si traduce poi in un risparmio in termini economici, logistici e ambientali.

A cosa serve un teleriscaldamento?

Grazie al teleriscaldamento, è dunque possibile distribuire a distanza calore con fine sia per il riscaldamento che per il raffrescamento di edifici volti ad abitazioni o attività commerciali. Si tratta in altre parole di un sistema completo di produzione e distribuzione di calore altamente efficiente che sfrutta diverse fonti energetiche, rinnovabili e non rinnovabili. Questo comporta numerosi vantaggi da più punti di vista, quali:

  • Un controllo più rigido e frequente dei fumi emessi dai camini delle centrali di cogenerazione rispetto a quello degli impianti appartenenti a condomini o singole abitazioni;
  • La scelta del combustibile è effettuabile non solo in base alla convenienza economica e alla disponibilità sul mercato, ma anche alla disponibilità di risorse dell’area di riferimento, sia essa di natura rinnovabile che non;
  • La limitata necessità di manutenzione;
  • Un uso più efficiente dell’energia primaria;
  • Una maggiore sicurezza energetica, dovuta alla possibilità di sfruttare più fonti energetiche contemporaneamente a livello locale;
  • Costi di trasporto e manutenzione ridotti;
  • Ridotte emissioni di CO2 e di altri inquinanti, come NOx, CO e polveri sottili.

Come funziona la rete di teleriscaldamento?

Una centrale di teleriscaldamento viene progettata e costruita in base all’analisi dell’utenza (stimata o effettiva) e al possibile tracciato di distribuzione. Questo può essere di tipo diretto o indiretto: nel primo caso, un unico circuito idraulico collega la centrale con il corpo scaldante dell’utente mentre, nel secondo caso, sono presenti due o più circuiti separati, il cui contatto avviene attraverso appositi scambiatori di calore. Il trasporto dell’acqua avviene poi attraverso una rete di tubazioni pre-isolate, giungendo fino agli edifici allacciati. Qui, per mezzo di sotto-centrali, avviene il trasferimento del calore all’impianto dell’edificio, consentendo sia il riscaldamento degli ambienti che di usufruire dell’acqua calda. Una volta ceduto il calore, l’acqua ritorna in centrale per ricominciare il suo ciclo. Nella maggior parte dei casi, la centrale di produzione del calore produce contemporaneamente anche energia elettrica grazie alla produzione dell’energia in cogenerazione. Cogenerazione è sinonimo di efficienza energetica: utilizzando un solo vettore di energia primaria, si produce sia energia elettrica sia energia termica, con bassissime emissioni dannose in atmosfera, quindi costi bassi e rispetto dell’ambiente circostante. Ne è un esempio l’installazione effettuata da IBT Group per soddisfare le esigenze del nuovo sistema di teleriscaldamento di Cervinia: qui, è stato applicato il sistema cogenerativo con Turbina Capstone C1000 nella versione “Dual Mode” un ulteriore plus che consente oltre al normale funzionamento in parallelo alla rete, anche la funzionalità in isola in caso di blackout. Il risultato è la produzione combinata di 1000kWel e di acqua calda a 105°C ottenuta sfruttando i gas esausti in uscita dalla turbina.